Un contadino testardo, il professore vignaiolo e i giovani archeologi: cosi’ il Grecomusc’ e’ risorto dalle sue ceneri – LaRepubblica
L’azienda Contrade di Taurasi della famiglia Lonardo e il suo Grecomusc’ raccontatoci da Luca Martinelli sulle pagine di Repubblica: “In Irpinia è stato riscoperto il Grecomusc’, o Rovello Bianco: era citato, a fine Ottocento, in un “Catalogo dei nomi dei vitigni della Provincia di Avellino”, ma fino ai primi anni Duemila se ne erano perse le tracce. Poi un contadino, Peppino Beatrice, si è messo in testa di salvarlo e ha coinvolto nel progetto un professore-vignaiolo, Sandro Lonardo, che con la figlia Antonella e il genero Flavio, entrambi archeologi, ha immaginato che potesse essere vinificato in purezza. Quel vitigno che rischiava l’oblio dal 2014 è iscritto al Registro nazionale delle varietà di vite dal ministero dell’Agricoltura e oggi è un vino declinato al futuro. E il frutto delle vendemmia 2015 s’è visto assegnare il massimo riconoscimento, i Tre bicchieri, dalla guida 2018 del Gambero Rosso”
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Contrade di Taurasi winery of Lonardo family with the Grecomusc’ grape variety is told by Luca Martinelli on Repubblica newspaper: “In Irpinia area (Campania) they rediscovered the Grecomusc’ variety, also called Rovello Bianco: at the end of the nineteenth century it was present in the “Catalogue of the vines of Avellino province”, anyway until the early 2000s they have lost tracks of it. Later, a farmer, Peppino Beatrice, tried to save it and he involved in this project a wine-grower and Professor, Sandro Lonardo, who together with his daughter Antonella and his son-in-law Flavio, both archeologists, imaging to vinify it in purity. That vine risking to be forgotten, since 2014, instead is present in the National Register of grape variety by the Ministry of Agriculture, and now it is a wine declined to the future. The outcome of the 2015 harvest was awarded with Tre Bicchieri by Gambero Rosso 2018 guide.”
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Fonte: www.repubblica.it
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